La più recente analisi dimostra che VASCEPA® (icosapent etile) ha ridotto in modo significativo il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari potenzialmente mortali in pazienti precedentemente sottoposti a intervento coronarico percutaneo

Una nuova sottoanalisi a posteriori del memorabile studio REDUCE-IT, pubblicata sulla rivista Journal of the American Heart Association (JAHA), ha dimostrato che VASCEPA® ha ridotto significativamente il rischio di morte cardiovascolare, ictus, infarti, rivascolarizzazione coronarica e angina instabile del 34% nei pazienti sottoposti in precedenza a intervento coronarico percutaneo (PCI).(1)

L’icosapent etile ha comportato una notevole riduzione del rischio assoluto dell’8,5% e del 5,4% e numeri necessari per il trattamento (NNT) di 12 e 19, rispettivamente, per l’endpoint composito primario e l’endpoint composito secondario chiave.(1)

DUBLINO, Irlanda e BRIDGEWATER, N.J., March 15, 2022 (GLOBE NEWSWIRE) -- Amarin Corporation plc (NASDAQ:AMRN) ha annunciato oggi la pubblicazione di una nuova analisi dei dati dello studio REDUCE-IT che avvalora i benefici clinici derivanti dall’icosapent etile (IPE) per i pazienti che hanno ricevuto un intervento coronarico percutaneo (PCI) e che quindi sono esposti a un alto rischio di incorrere in ictus, infarto o malattie cardiovascolari (CV) mortali.(1)

Gli interventi coronarici percutanei (noti anche come angioplastica coronarica, che può prevedere l’inserimento di stent) sono procedure mediche attuate per dilatare le arterie coronarie, ovvero i principali vasi sanguigni che irrorano il cuore, che sono parzialmente o totalmente occluse da un accumulo di placca aterosclerotica.(2) Il cuore ha bisogno di un apporto costante di sangue ossigenato per funzionare efficacemente; se le arterie coronarie si occludono parzialmente o totalmente, questo può comportare gravi complicazioni per la salute del cuore come l’angina o un infarto miocardico acuto.(3)

Lo studio REDUCE-IT Prior PCI, relativo ai pazienti precedentemente sottoposti a PCI, è una sottoanalisi a posteriori pubblicata sulla rivista Journal of the American Heart Association (JAHA). Questa pubblicazione rafforza la base di evidenza clinica relativa al trattamento con icosapent etile nei pazienti precedentemente sottoposti a PCI a rischio di incorrere in modo ricorrente in malattie CV.

Vi erano 3.408 pazienti che avevano subito in precedenza un PCI (il 41,7% della popolazione iniziale dello studio REDUCE-IT). Il tempo mediano dopo il PCI per tali pazienti era di 2,9 anni. Le caratteristiche di base erano simili tra i pazienti assegnati in modo randomizzato al primo gruppo, a cui era stato somministrato l’icosapent etile, e al secondo gruppo a cui era stato somministrato un trattamento placebo. Dei pazienti precedentemente sottoposti a PCI inclusi nella sottoanalisi che hanno ricevuto solo il trattamento curativo standard, il 37,6% ha manifestato l’insorgenza di una malattia CV (morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus, rivascolarizzazione coronarica o angina instabile con necessità di ricovero), rispetto al 25,6% di pazienti a cui è stato somministrato l’icosapent etile.(1)

Nei pazienti con PCI nella propria storia clinica, il trattamento con icosapent etile rispetto a quello placebo ha ridotto il primo endpoint composito primario di morte CV, infarto miocardico (MI) non mortale, ictus non mortale, rivascolarizzazione coronarica o angina instabile, del 34% (riduzione del rischio assoluto dell’8,5%, HR 0,66; IC al 95%, 0,58-0,76; p<0,001); numero necessario per il trattamento (NNT) =12) e gli eventi clinici complessivi (primi e successivi) del 39% (RR 0,61, IC al 95%, 0,52-0,72; p<0,001).(1)

L’icosapent etile ha anche comportato una riduzione del 34% dell’endpoint composito secondario chiave di morte CV, MI non mortale o ictus non mortale rispetto al trattamento placebo (riduzione del rischio assoluto del 5,4%, HR 0,66; CI al 95%, 0,56-0,79, p<0,001; NNT=19). La sottoanalisi ha dimostrato anche che il trattamento con icosapent etile comporta una riduzione del rischio del 40% di rivascolarizzazione coronarica ripetuta rispetto al trattamento placebo (riduzione del rischio assoluto del 7,7%, HR 0,60; IC al 95%, 0,51-0,70; p<0,001) nei pazienti precedentemente sottoposti a PCI.(1)

I risultati di sicurezza del sottogruppo di REDUCE-IT Prior PCI si sono rivelati coerenti con l’intera coorte dello studio.(1)

Lo studio REDUCE-IT ha coinvolto 8.179 pazienti per un valore mediano di 4,9 anni, ai quali era somministrata una dose stabile di una statina per almeno 4 settimane. Tutti i pazienti presentavano colesterolo di lipoproteine a bassa densità (LDL-C) sotto controllo, livelli elevati di trigliceridi ed erano di età pari o superiore a 45 anni, con malattia cardiovascolare (MCV) accertata, oppure erano di età pari o superiore a 50 anni con diabete e altri fattori di rischio cardiovascolare.(4)

È importante notare che la natura esplorativa ha limitato questa analisi a posteriori. Altre limitazioni notate dagli autori includono che il fatto che REDUCE-IT non fosse alimentato per analisi di sottogruppi e che tutti i valori P dovrebbero essere considerati come finalizzati alla formulazione di ipotesi.

Commentando i risultati dell’articolo, il dottor Deepak L. Bhatt, M.D., M.P.H., direttore esecutivo dei Programmi di interventistica cardiovascolare presso il Brigham and Women’s Hospital e docente di medicina presso la Harvard Medical School di Boston, ricercatore principale di REDUCE-IT e autore senior delle analisi REDUCE-IT Prior PCI, ha affermato:

“Questa analisi di REDUCE-IT evidenzia i benefici dell’icosapent etile nei pazienti con trigliceridi elevati e con un PCI nella propria storia clinica, una procedura eseguita comunemente. I risultati relativi ai benefici nei pazienti a rischio precedentemente sottoposti a PCI sono coerenti con i dati sulla rivascolarizzazione coronarica pubblicati in precedenza, che dimostrano una riduzione del primo evento o degli eventi totali di rivascolarizzazione coronarica, rispettivamente, del 34% e del 36% nella popolazione complessiva di REDUCE-IT.”(5)

Il dottor Bhatt ha continuato dicendo: “I pazienti sottoposti a trattamento curativo standard che hanno comunque trigliceridi elevati sono esposti a un alto rischio di incorrere in malattie CV ricorrenti. L’icosapent etile ha il potenziale di recare benefici a un’ampia percentuale di questi pazienti, compresi quelli sottoposti in precedenza a PCI.”(1)

Ci sono prove che suggeriscono che i pazienti precedentemente sottoposti a PCI presentano in seguito un rischio maggiore di insorgenza di malattie CV rispetto ad altri pazienti con fattori di rischio di CV.(1) Negli ultimi anni, gli sforzi per migliorare il design degli stent, l’LDL-C, l’infiammazione e l’attività piastrinica hanno ridotto tale insorgenza periodica tra i pazienti sottoposti all’impianto di uno stent coronarico.(1)

Tuttavia, molti pazienti sono ancora a rischio di eventi CV ricorrenti, soprattutto quelli con diabete mellito e trigliceridi elevati.(1) Ciò suggerisce che potrebbero essere necessari ulteriori trattamenti e interventi per ridurre tale rischio residuo.

Karim Mikhail, presidente e CEO di Amarin, ha commentato: “Continuiamo ad acquisire nuove conoscenze sull’importante ruolo che l’IPE può svolgere nell’aiutare i pazienti con MCV; specialmente per quelli più vulnerabili in caso di insorgenza di una malattia CV grave o mortale. Quest’ultima analisi ha dimostrato che l’IPE ha abbassato il rischio di infarto, ictus o morte cardiovascolare nei pazienti precedentemente sottoposti a PCI, offrendo ulteriori prove che confermano che il nostro prodotto può fornire un contributo vitale alla riduzione di lesioni e decessi per malattie cardiovascolari in tutto il mondo”.

L’analisi del sottogruppo REDUCE-IT PCI è stata finanziata da Amarin. Il Dr. Bhatt riceve finanziamenti per la ricerca da Amarin che vanno al Brigham and Women's Hospital.

Riferimenti alla pubblicazione
1. Peterson BE, Bhatt DL, Steg PG, et al. Treatment with Icosapent Ethyl to Reduce Ischemic Events in Patients with Prior Percutaneous Coronary Intervention - Insights from REDUCE-IT PCI. Originariamente pubblicato il 9 marzo 2022 https://doi.org/10.1161/JAHA.121.022937, J Am Heart Assoc. 2022;0:e022937
2. https://www.nhlbi.nih.gov/health-topics/percutaneous-coronary-intervention
3. NHS UK. Coronary angioplasty and stent insertion https://www.nhs.uk/conditions/coronary-angioplasty/ Visitato a marzo 2022.
4. Bhatt DL, Steg PG, Miller M, et al. Cardiovascular Risk Reduction with Icosapent Ethyl for Hypertriglyceridemia. N Engl J Med. 2019;380(1):11-22.
5. Peterson BE, Bhatt DL, Steg PG, et al. Reduction in Revascularization With Icosapent Ethyl: Insights From REDUCE-IT Revascularization Analyses. Circulation. 2021;143(1):33-44.

Amarin
Amarin è una società farmaceutica innovativa che promuove un nuovo paradigma in termini di gestione di malattie cardiovascolari. Una realtà che si sta evolvendo e sta crescendo rapidamente, che fonda le sue basi sulla ricerca scientifica e focalizza l’attenzione sui trial clinici, portando avanti la propria espansione commerciale. Amarin ha sedi in Bridgewater, New Jersey negli Stati Uniti, a Dublino in Irlanda, a Zugo in Svizzera e in altri paesi europei, inoltre ha partner commerciali e fornitori in tutto il mondo. Si impegna a incrementare la comprensione scientifica in materia di rischio cardiovascolare che persiste in seguito alla somministrazione delle terapie tradizionali e a fare progressi nel trattamento di tale rischio.

Il rischio cardiovascolare
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo. Solo negli Stati Uniti, le malattie cardiovascolari causano 859.000 morti all’annoi e il numero è in continuo aumento. Inoltre, negli Stati Uniti si registrano 605.000 casi di nuovi infarti e 200.000 di infarti ricorrenti all’anno (circa 1 ogni 40 secondi). I casi di ictus sono di 795.000 all’anno (circa 1 ogni 40 secondi), ovvero 1 decesso su 19 negli Stati Uniti è attribuibile a questa causa. In totale, solo negli Stati Uniti, si registrano all’anno più di 2,4 milioni di eventi cardiovascolari avversi principali da malattie cardiovascolari o, in media, 1 ogni 13 secondi. Monitorare i livelli di colesterolo cattivo, noto anche come LDL-C, è un modo per ridurre il rischio di insorgenza nel paziente di patologie cardiovascolari, come infarto, ictus o morte. Tuttavia, anche con il raggiungimento dei livelli target di LDL-C, milioni di pazienti presentano ancora un rischio significativo e persistente di incorrere in patologie cardiovascolari, soprattutto quei pazienti con trigliceridi elevati. La terapia con statine ha dimostrato di tenere sotto controllo i livelli di LDL-C, riducendo così il rischio di eventi cardiovascolari del 25-35%.ii Ma dopo la terapia con statine perdura un rischio cardiovascolare significativo. Le persone con trigliceridi elevati presentano un rischio superiore del 35% di incorrere in malattie cardiovascolari rispetto alle persone con trigliceridi normali (nel range) che assumono statine.iii,iv,v

REDUCE-IT®
REDUCE-IT è uno studio globale sugli esiti cardiovascolari progettato per valutare l’effetto di VASCEPA in pazienti adulti con LDL-C controllato a livelli compresi tra 41-100 mg/dL (valore basale mediano 75 mg/dL) mediante terapia con statine e vari fattori di rischio cardiovascolare inclusi trigliceridi elevati a livelli compresi tra 135-499 mg/dL (valore basale mediano 216 mg/dL) e malattia cardiovascolare accertata (coorte di prevenzione secondaria) o diabete mellito e almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare (coorte di prevenzione primaria). REDUCE-IT, condotto per sette anni e completato nel 2018, ha coinvolto 8.179 pazienti presso oltre 400 siti clinici in 11 paesi, con il maggior numero di strutture situate negli Stati Uniti. Inoltre, tale studio è stato condotto sulla base di un accordo SPA (Special Protocol Assessment) con l’FDA. Il progetto dello studio REDUCE-IT è stato pubblicato nel marzo 2017 su Clinical Cardiology. vi I risultati principali di tale studio sono stati pubblicati sulla rivista The New England Journal of Medicine nel novembre 2018. vii I risultati complessivi degli eventi di REDUCE-IT sono stati pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology nel marzo 2019. viii Queste e altre pubblicazioni sono disponibili nella sezione R&D sul sito web dell'azienda all’indirizzo www.amarincorp.com.

Capsule VASCEPA® (icosapent etile)
Le capsule VASCEPA (icosapent etile) sono il primo e unico trattamento su prescrizione approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, composte unicamente dal principio attivo, icosapent etilico (IPE), una forma unica di acido eicosapentaenoico. VASCEPA è stato lanciato negli Stati Uniti nel gennaio 2020 come primo e unico farmaco approvato dalla FDA statunitense per il trattamento dei pazienti ad alto rischio oggetto di studio con rischio cardiovascolare persistente dopo la terapia con statine. VASCEPA è stato inizialmente lanciato negli Stati Uniti nel 2013 sulla base dell'indicazione iniziale del farmaco approvata dalla FDA come terapia adiuvante da associare alla dieta per ridurre i livelli di trigliceridi in pazienti adulti con ipertrigliceridemia grave (≥500 mg/dL). Dal lancio, VASCEPA è stato prescritto oltre dieci milioni di volte. VASCEPA è coperto dalla maggior parte dei principali piani di assicurazione medica. Oltre che negli Stati Uniti, VASCEPA è approvato e venduto in Canada, Libano ed Emirati Arabi Uniti. In Europa, nel marzo 2021 è stata concessa l'autorizzazione alla commercializzazione di icosapent etile nell'Unione Europea per la riduzione del rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari in pazienti ad alto rischio cardiovascolare, con il marchio VAZKEPA.

Indicazioni e limitazioni d’uso (negli Stati Uniti)

VASCEPA è indicato:

  • come terapia adiuvante da associare alla terapia con statine massimamente tollerata per ridurre il rischio di infarto miocardico, ictus, rivascolarizzazione coronarica e angina instabile con necessità di ospedalizzazione in pazienti adulti con livelli elevati di trigliceridi (TG) (≥ 150 mg/dL) e
    • malattia cardiovascolare accertata o
    • diabete mellito e due o più fattori di rischio aggiuntivi di malattie cardiovascolari.
  • Come terapia adiuvante da associare a una dieta per ridurre i livelli di TG in pazienti adulti con ipertrigliceridemia grave (≥ 500 mg/dL).

Gli effetti di VASCEPA sul rischio di pancreatite in pazienti con ipertrigliceridemia grave non è stato determinato.

Informazioni importanti sulla sicurezza

  • VASCEPA è controindicato in pazienti con ipersensibilità nota (ad esempio, reazione anafilattica) a VASCEPA a uno dei suoi componenti.
  • VASCEPA è stato associato a un aumento del rischio (3% vs 2%) di fibrillazione atriale o flutter atriale con necessità di ricovero, in uno studio clinico controllato con placebo, in doppio cieco. L’incidenza della fibrillazione atriale era maggiore nei pazienti con un’anamnesi di fibrillazione o flutter atriale.
  • Non è noto se i pazienti con allergie al pesce e/o ai crostacei siano a maggior rischio di una reazione allergica a VASCEPA. I pazienti con tali allergie devono interrompere VASCEPA se si verificano reazioni.
  • VASCEPA è stato associato a un aumento del rischio (12% vs 10%) di emorragia in uno studio clinico controllato con placebo, in doppio cieco. L’incidenza di emorragia era maggiore nei pazienti a cui erano somministrati in farmaci antitrombotici concomitanti, come aspirina, clopidogrel o warfarin.
  • Reazioni avverse comuni nello studio clinico sugli esiti cardiovascolari (incidenza ≥3% e ≥1% più frequente del placebo): dolore muscoloscheletrico (4% vs 3%), edema periferico (7% vs 5%), stipsi (5% vs 4%), gotta (4% vs 3%), e fibrillazione atriale (5% vs 4%).
  • Reazioni avverse comuni nei trial sull’ipertrigliceridemia (incidenza >1% più frequente del placebo): artralgia (2% vs 1%) e dolore orofaringeo (1% vs 0,3%).
  • Eventuali eventi avversi possono essere segnalati chiamando il numero 1-855-VASCEPA o contattando l’FDA al 1-800-FDA-1088.
  • I pazienti che assumono VASCEPA e anticoagulanti e/o agenti antipiastrinici concomitanti devono essere monitorati per prevenire eventuali emorragie.

Gli effetti clinici fondamentali di VASCEPA sui principali eventi cardiovascolari avversi sono inclusi nella sezione Studi clinici delle informazioni sulla prescrizione di VASCEPA come indicato di seguito:

LE INFORMAZIONI COMPLETE SULLA PRESCRIZIONE DI VASCEPA APPROVATE DALLA FDA SONO DISPONIBILI ALL’INDIRIZZO WWW.VASCEPA.COM.

Effetti di VASCEPA in termini di tempo sull’insorgenza per la prima volta di patologie cardiovascolari in pazienti con

livelli elevati di trigliceridi e altri fattori di rischio per malattie cardiovascolari in REDUCE-IT

 

VASCEPAPlaceboVASCEPA
vs Placebo
N = 4089
n (%)
Tasso di incidenza
(per 100 pazienti all’anno)
N = 4090
n (%)
Tasso di incidenza
(per 100 pazienti all’anno)
Hazard Ratio (IC al 95%)
Endpoint composito primario
Morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus, rivascolarizzazione coronarica, ricovero per angina instabile (MACE a 5 punti)705 (17,2)4,3901 (22,0)5,70,75
(0,68, 0,83)
Endpoint composito secondario chiave
Morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus (MACE a 3 punti)459 (11,2)2,7606 (14,8)3,70,74
(0,65, 0,83)
Altri endpoint secondari
Infarto miocardico mortale o non mortale250 (6,1)1,5355 (8,7)2,10,69
(0,58, 0,81)
Rivascolarizzazione coronarica emergente o urgente216 (5,3)1,3321 (7,8)1,90,65
(0,55, 0,78)
Morte cardiovascolare[1]174 (4,3)1,0213 (5,2)1,20,80
(0,66, 0,98)
Ricovero per angina instabile[2]108 (2,6)0,6157 (3,8)0,90,68
(0,53, 0,87)
Ictus mortale o non mortale98 (2,4)0,6134 (3,3)0,80,72
(0,55, 0,93)
[1]Include le morti cardiovascolari decretate e le morti di causalità indeterminata.
[2]Stabilito che è causata da ischemia miocardica mediante test invasivi/non invasivi e con necessità di ricovero in emergenza.

Dichiarazioni previsionali
Questo comunicato stampa contiene dichiarazioni previsionali rese ai sensi delle disposizioni sull’approdo sicuro del Private Securities Litigation Reform Act del 1995, comprese le convinzioni sul potenziale di VASCEPA (commercializzato come VAZKEPA in Europa); convinzioni sul ruolo dell’icosapent etile (IPE) riguardo ai pazienti affetti da malattie cardiovascolari (MCV) ed effetti sul rischio di infarto, ictus o morte cardiovascolare per i pazienti precedentemente sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) e convinzioni generali sulla sicurezza e sull’efficacia di VASCEPA. Tali dichiarazioni previsionali non sono promesse o garanzie e comportano rischi e incertezze sostanziali. Un ulteriore elenco e una descrizione di tali rischi, incertezze e altri rischi associati a un investimento in Amarin sono disponibili nei documenti depositati dalla società presso la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti, compreso il rapporto annuale di Amarin sul modulo 10-K per l’intero anno concluso del 2021. Si consiglia agli investitori attuali e potenziali di non fare eccessivo affidamento su queste dichiarazioni previsionali, valide solo alla data del presente documento. Amarin non si assume alcun obbligo di aggiornare o rivedere le informazioni contenute nelle sue dichiarazioni previsionali, a seguito di nuove informazioni, eventi o circostanze future o altro. Le dichiarazioni previsionali di Amarin non riflettono il potenziale impatto derivante da transazioni significative intraprese dalla società, come fusioni, acquisizioni, cessioni, joint venture o qualsiasi accordo rilevante che Amarin potrebbe stipulare, modificare o cessare. Disponibilità di altre informazioni su come Amarin comunica con i suoi investitori e con il pubblico avvalendosi del sito web della società (www.amarincorp.com) e del sito web per le relazioni con gli investitori (investor.amarincorp.com), comprese, a titolo esemplificativo e non esaustivo, presentazioni per gli investitori e domande frequenti, archivi della Securities and Exchange Commission, comunicati stampa, conferenze telefoniche pubbliche e webcast. Le informazioni che Amarin pubblica su questi canali e siti web potrebbero essere considerate informazioni sostanziali. Di conseguenza, Amarin incoraggia gli investitori, i media e altri soggetti interessati all’azienda a consultare regolarmente le informazioni pubblicate su questi canali, compreso il sito web per le relazioni con gli investitori. Questo elenco di canali può essere aggiornato di volta in volta sul sito web per le relazioni con gli investitori di Amarin e può includere i canali dei social media. Il contenuto del sito web di Amarin o di tali canali, o di qualsiasi altro sito web a cui si possa accedere dal sito web della società o da questi canali, non si deve ritenere incluso come riferimento in qualsiasi deposito ai sensi del Securities Act del 1933.

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Riferimenti di sezione

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i American Heart Association. Heart Disease and Stroke Statistics - 2020 Update: A Report From the American Heart Association. Circulation. 2020;141:e139-e596.
ii Ganda OP, Bhatt DL, Mason RP, et al. Unmet need for adjunctive dyslipidemia therapy in hypertriglyceridemia management. J Am Coll Cardiol. 2018;72(3):330-343.
iii Budoff M. Triglycerides and triglyceride-rich lipoproteins in the causal pathway of cardiovascular disease. Am J Cardiol. 2016;118:138-145.
iv Toth PP, Granowitz C, Hull M, et al. High triglycerides are associated with increased cardiovascular events, medical costs, and resource use: A real-world administrative claims analysis of statin-treated patients with high residual cardiovascular risk. J Am Heart Assoc. 2018;7(15):e008740.
v Nordestgaard BG. Triglyceride-rich lipoproteins and atherosclerotic cardiovascular disease - New insights from epidemiology, genetics, and biology. Circ Res. 2016;118:547-563.
vi Bhatt DL, Steg PG, Brinton E, et al., on behalf of the REDUCE-IT Investigators. Rationale and Design of REDUCE-IT: Reduction of Cardiovascular Events with Icosapent Ethyl–Intervention Trial. Clin Cardiol. 2017;40:138-148.
vii Bhatt DL, Steg PG, Miller M, et al., on behalf of the REDUCE-IT Investigators. Cardiovascular Risk Reduction with Icosapent Ethyl for Hypertriglyceridemia. N Engl J Med. 2019;380:11-22.
viii Bhatt DL, Steg PG, Miller M, et al., on behalf of the REDUCE-IT Investigators. Reduction in first and total ischemic events with icosapent ethyl across baseline triglyceride tertiles. J Am Coll Cardiol. 2019;74:1159-1161.